Tutto quello che devi sapere se vuoi fare lavori di ristrutturazione nel 2018.
Parleremo di:
- Quali sono i requisiti per usufruire del bonus del 50% sulle spese di riqualificazione edilizia fino al 31 dicembre?
- Come funziona e come richiedere il bonus ristrutturazione edilizia 2018?
Spesso si sente parlare di bonus fiscale per lavori di riqualificazione edilizia, ma tu sai esattamente cosa significa? Il bonus è un’agevolazione fiscale regolata dall’articolo 16-bis del Dpr 917/86 Tuir, che spetta agli interventi di ristrutturazione edilizia. Il bonus è iniziato nel 2012 ed era fissato al 36%, con i vari governi è salito al 65% per poi scendere al 50%. Nel 2019 il bonus per la riqualificazione edilizia ritornerà al 36%.
Il bonus ristrutturazione 2018 non ha subito sostanziali modifiche rispetto all’anno 2017 e si potrà richiedere fino al 31 dicembre 2018 una detrazione fiscale pari al 50% e fino ad un massimo di spesa di 96 mila euro. Confermati anche per il 2018, a seguito di lavori di ristrutturazione, il bonus mobili e il bonus elettrodomestici, nel dettaglio:
- Se nel 2018 farai lavori di riqualificazione edile sarà possibile richiedere il bonus mobili ed elettrodomestici
- Nella Legge di Bilancio 2018 emerge un’altra agevolazione fiscale che mira alla riqualificazione del verde urbano con il “bonus verde”: nuova detrazione del 36% delle spese sostenute per la riqualificazione del verde di giardini, terrazzi e balconi sia privati che condominiali, il massimo di spesa detraibile è 5.000 euro.
- Scende al 50% la detrazione per la sostituzione degli infissi, schermature solari, climatizzatori
- Bonus caldaia al 65% se si sceglie di installare una caldaia a condensazione tecnologicamente avanzata classe A con sistemi di termoregolazione evoluti, al 50% per le caldaie di classe A, 0% quelle di classe B.
Come funziona il bonus? Come negli anni precedenti, il contribuente che decide di usufruire di quest’agevolazione fiscale deve effettuare il pagamento di tutte le spese tramite bonifico riportante l’apposita dicitura, bonifico ordinario, carta di credito o debito. Oltre il pagamento il contribuente deve consegnare tutta la documentazione così da poter detrarre il 50% delle spese sostenute per un massimo di 96.000, in 10 rate annuali in base all’importo.
Chi potrà richiedere il bonus nel 2018? Tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF o all’IRES che siano residenti o no, in Italia possono usufruire del bonus. La detrazione può essere richiesta non solo dal proprietario dell’immobile da riqualificare ma anche al titolare del diritto di godimento e da quanti pagano le spese. Ecco i soggetti che possono richiedere e beneficiare del bonus:
- Il proprietario
- Il nudo proprietario
- Il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- il locatario o comodatario;
- il socio di cooperative divise e indivise;
- l’imprenditore individuale ma solo per l’immobile non strumentale o merce;
- il soggetto che produce redditi in forma associata, per cui società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari, alle stesse condizioni previste per l’imprenditore individuale.
Ma anche in caso di preliminare vendita dell’immobile.
Quali sono le spese ammesse al bonus ristrutturazioni?
Le spese ammesse sono:
- Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001 per le parti comuni degli edifici residenziali ed elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001 per le singole unità immobiliari residenziali a prescindere dalla categoria catastale cui appartengono;
- interventi di ricostruzione o ripristino sull’immobile danneggiato a causa di calamità;
- interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
- lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche come ascensori o montacarichi e l’installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi definiti tali in base alla legge 104;
- interventi di prevenzione di atti illeciti: per cui sono ammesse le spese per l’acquisto di cancelli, porte blindate, videosorveglianza, ecc;
- interventi per la cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
- lavori finalizzati al conseguimento di risparmio energetico;
- adozione di misure antisismiche;
- bonifica dall’amianto;
- riparazione di impianti per la sicurezza domestica: riparazione prese, sostituzione del tubo del gas ecc;
- installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
- vetri anti-infortunio;
- installazione del corrimano.
Sono detraibili anche le seguenti spese:
- spese di progettazione;
- spese per prestazioni professionali;
- spese per la messa in regola degli impianti elettrici e a metano;
- spese per l’acquisto dei materiali;
- spese per il rilascio della certificazione di conformità dei lavori;
- spese per perizie e sopralluoghi;
- IVA, bollo e i diritti: di concessioni, autorizzazioni e denuncia inizio lavori;
- oneri di urbanizzazione;
- costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi e agli adempimenti per fruire degli interventi agevolati.
Escluse le spese di trasloco e custodia mobili.
Come richiederlo? Quali documentazioni sono necessarie?
Ecco la documentazione necessaria, da conservare e presentare in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate:
- domanda di accatastamento dell’immobile;
- ricevute di pagamento IMU;
per i lavori condominiali:
- delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori e tabella della ripartizione delle spese;
- dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori;
- concessioni, autorizzazioni allo svolgimento dei lavori o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà indicante data di inizio dei lavori e compatibilità con le spese ammesse al Bonus ristrutturazioni.
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