La nuova Legge di Bilancio promossa dal Governo ha prorogato al 31 dicembre 2019 le possibilità di beneficiare delle detrazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione casa. Pur mantenendo inalterate gran parte delle regole generali adottate negli scorsi anni è presente una novità importante, ossia l’obbligo, da parte di chi desidera usufruire delle suddette detrazioni, di notificare all’ENEA le spese sostenute. Quanto previsto dalla Legge di Bilancio assume valore già per quei lavori effettuati nell’anno 2018. In particolare, se hai portato a termine un intervento entro il 21 novembre 2018 (data a partire dalla quale il sito ENEA è disponibile), sei tenuto a trasmettere i dati entro un termine massimo di 90 giorni dalla conclusione degli interventi (o del collaudo, se previsto). Da questo punto di vista viene replicato quanto già previsto in materia di Ecobonus. Sempre sul sito ENEA troverai tutte le istruzioni necessarie per la trasmissione dei dati.
Chi ha diritto alle detrazioni fiscali
È fondamentale, in materia di detrazioni fiscali per la ristrutturazione, avere le idee chiare su quale soggetto ha diritto ad inoltrare la richiesta.
Quest’ultima può essere portata avanti sia dal proprietario dell’immobile oggetto dei lavori che da chiunque sostenga le spese relative ai lavori di ristrutturazione. Pertanto, avrai l’opportunità di godere delle detrazioni fiscali anche in qualità di affittuario e comodatario, o se sei titolare di un diritto reale di godimento (è il caso dell’uso e dell’usufrutto) oppure, ancora, nella veste di socio di una cooperativa o di imprenditore individuale.
Non deve essere dimenticato come il diritto vada ad estendersi anche ai familiari del possessore (o detentore) dell’immobile, purché si tratti di parentela entro il 3° grado (gli affini assumono valore fino al 2° grado). Infine, a poter promulgare la richiesta è uno dei due componenti di un’unione civile o il coniuge separato a cui è assegnato l’immobile intestato all’altro coniuge. Non è necessario, indipendentemente dal richiedente, che quest’ultimo risulti residente in Italia.
Merita una puntualizzazione il caso di stipula di un contratto di vendita preliminare (il cosiddetto compromesso). L’acquirente può ottenere il bonus qualora sia stato immesso nel possesso e proceda con la ristrutturazione a proprio carico. Il compromesso dovrà risultare regolarmente registrato.
Per quali lavori sono ammesse le detrazioni fiscali
Nonostante la paventata riduzione dal 50% al 36% delle detrazioni, e l’ipotesi di una diminuzione del tetto massimo di spesa (da 96.000 a 48.000 euro), in realtà anche per il 2019 è stato mantenuto quanto già in vigore precedentemente. Non sono destinate a variare neppure le modalità di erogazione del rimborso Irpef. Le rate di pari importo, pertanto, saranno ancora 10 e avranno cadenza annuale.
Prendendo in considerazione la tipologia di lavori oggetto delle detrazioni fiscali ristrutturazione 2019, fanno parte della lista gli interventi ristrutturazione edilizia (anche per le parti comuni degli edifici residenziali) e di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. A questi si aggiungono i lavori di cablatura degli edifici e quelli volti al contenimento dell’inquinamento acustico e al risparmio energetico. Le detrazioni spettano anche nel caso di ricostruzioni facenti seguito a calamità naturali o effettuate per dotarsi di adeguate misure antisismiche.
Potrai procedere con la richiesta anche se hai intenzione di dar luogo ad interventi di bonifica dall’amianto, oppure di dotare la tua abitazione di porte blindate, fotocamere o altre soluzioni atte a prevenire atti illeciti. Tra gli interventi di manutenzione ordinaria che danno diritto al bonus ristrutturazioni rientrano l’installazione di ascensori, scale di sicurezza, sostituzione infissi, serramenti o persiane, rifacimento (o realizzazione) di rampe e scale e recinzione di aree private.
Modalità di pagamento degli interventi: un aspetto cruciale in materia di detrazioni fiscali
Un elemento cui sei tenuto ad attribuire estrema attenzione prima di iniziare i lavori, o in corso d’opera, è rappresentato dalle modalità di pagamento dei lavori stessi. Il bonus ristrutturazioni 2019, come avvenuto fino ad oggi, prevede delle regole specifiche in questo ambito. La tipologia di pagamento adottabile per avere diritto alle detrazioni è solamente il bonifico. L’unica opzione disponibile, pertanto, è tra bonifico bancario e postale. Ricordati di indicare come causale del versamento “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986″. Inoltre, dovranno comparire il tuo codice fiscale (in qualità di beneficiario della detrazione) e il codice fiscale (o la partita Iva) del soggetto cui è indirizzato il pagamento. Occorre specificare come il bonus ristrutturazione possa essere richiesto anche per quei lavori pagati ricorrendo ad un finanziamento. In tal caso sarà la società finanziaria a disporre il bonifico, sempre riportando il codice fiscale del soggetto per conto del quale il pagamento viene effettuato. A te spetterà l’obbligo di conservazione della ricevuta del bonifico.
Speriamo con questo articolo di averti fornito informazioni utili sulle detrazioni fiscali ristrutturazione 2019. Se nel 2019 devi effettuare dei lavori di ristrutturazione contattaci, siamo specializzati in detrazioni fiscali Enea.