Arch Week Milano 2022, festival di innovazione e architettura

Alcuni grattacieli della città di Milano

Il 26 e 27 settembre 2022 Milano è diventata la “capitale dell’architettura europea”. Nel week end di inizio autunno si è tornati a respirare l’aria della “Milano Arch Week”. Quello che si è visto nella due giorni è però solo un antipasto di quello che accadrà in primavera, una preview che anticipa l’arrivo della cosiddetta “spring edition”.

Il tema portante della due giorni è stato:

Waiting for Peripheries”, un momento di ricognizione per avviare una riflessione collettiva sul tema delle periferie, argomento centrale degli eventi della prossima primavera.

Un festival per parlare di innovazione e architettura

Milano Arch Week è un festival internazionale dedicato all’architettura, alla trasformazione urbana e alla progettazione delle città del futuro, promosso dal Comune di Milano, dal Politecnico e dalla Triennale, sotto la direzione artistica dell’architetto e urbanista Stefano Boeri, presidente della Triennale.

La prima edizione dell’evento è avvenuta nel giugno del 2017, quella che si svolgerà il prossimo anno sarà la quinta, visto la pausa imposta dalla pandemia di CoVid-19.

Un antipasto succoso

L’anteprima dello scorso settembre ha visto partecipare, tra gli altri, due vere e proprie “archistar” internazionali, protagoniste di altrettante lectio magistralis.

Lunedì 26 la protagonista è stata Anne Lacation, famoso architetto francese. Titolare dello studio di architettura internazionale “Lacation & Vassal”, la transalpina ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso “Pritzker Prize 2021”, premio annuale che viene assegnato agli architetti che dimostrano “talento, visione e impegno”.
Lo studio francese ha vinto il riconoscimento per il progetto della “Scuola nazionale di architettura di Nantes”, ultimo di una serie di progetti prestigiosi che comprendono anche la ristrutturazione del museo d’arte contemporanea “Palais de Tokyo” di Parigi e diversi edifici residenziali in tutta la Francia.

Martedì 27 settembre è stato il turno dell’architetto tedesco Anna Heringer che, a soli quarantacinque anni, può vantare un’esperienza internazionale di alto livello, dopo aver lavorato presso la UNESCO Chair of Erthen Architecture Building Cultures and Sustainable Development, dedicandosi in particolare all’utilizzo dei materiali naturali e realizzando edifici ecosostenibili in tutto il mondo.
I suoi progetti sono state esposti al MoMa di New York e alla Biennale di Architettura a Venezia. Nel corso della sua carriera ha vinto l’Aga Khan Award for Architecture nel 2007 e l’Obel Award nel 2020.

Gli interventi delle due “stelle internazionali” hanno puntato il mirino sulla questione delle “energie sociali e culturali” delle città, allo scopo di avviare una riflessione collettiva sul tema delle periferie, riflessione che verrà estesa la prossima primavera, all’arrivo della “spring edition”.

Open call 2023

Fedele al tema dell’attenzione ai luoghi periferici, i responsabili della “Milano Arch Week 2023” hanno lanciato una open call per allargare gli storici confini della manifestazione, generalmente confinata tra il patio del Politecnico e gli spazi della Triennale.

L’obiettivo di questa open call è quello di rendere partecipi anche i quartieri più esterni e allargare la platea non solo ai professionisti del settore, ma anche a persone che potrebbero essere interessate a dialogare attivamente sul territorio milanese.

Le riflessioni che si vogliono attivare nell’edizione del 2023 ruotano attorno a tre temi: nuove strategie per l’abitare, mappe e atlanti, infrastrutture sociali.

Il termine per l’invio delle proposte è il 31 gennaio 2023.