Amianto: come procedere alla rimozione e allo smaltimento

Un tecnico specializzato in tuta protettiva sta procedento alla bonifica dell'amianto su un tetto di un'azienda

Amianto: come procedere alla rimozione e allo smaltimento

Ormai sono più di trent’anni che in Italia è stato masso al bando l’amianto. Nel nostro paese non è più possibile produrlo e neanche commercializzarlo, a seguito della conclamata pericolosità per la salute di questo prodotto, causata dalla dispersione nell’aria delle microscopiche fibre di asbesto che lo compongono.

Purtroppo, negli anni sessanta e settanta questo materiale è stato sfruttato largamente per le coperture dei tetti. Ma nel momento in cui lo stesso amianto è stato riconosciuto colpevole di parecchi principi di malattie tumorali, non tutti i proprietari degli immobili hanno avuto l’accortezza, o la possibilità economica, di sostituire la copertura con altri materiali.

Spesso si pensa che la procedura per la rimozione dell’amianto sia lunga, complessa e costosa, ma in realtà non lo è. Soprattutto nel caso in cui si approfitta degli incentivi statali attivi per questo tipo di operazioni di bonifica.

Vi spieghiamo come.

Rimozione dell’amianto

Se il vostro tetto presenta elementi in eternit o amianto e dà segni di usura, è vivamente consigliato effettuare la rimozione dell’amianto quanto prima. Come? Rivolgendosi a un’azienda esperta in questo tipo di interventi, che si occuperà di tutta la documentazione relativa da inviare all’ASL, almeno 30 giorni prima dall’inizio dei lavori.

Controllate che l’azienda sia iscritta nell’apposita categoria, istituita nel 2004 da una delibera dell’allora Albo Nazionale Gestori Rifiuti (ora Albo Nazionale Gestori Ambientali).

Durante la rimozione, l’amianto viene incapsulato e ricoperto con prodotti penetranti o ricoprenti, per evitare la diffusione aerea delle fibre, colpevoli di provocare serie malattie all’apparato respiratorio.

La bonifica dell’amianto

Esistono attualmente due tecniche di bonifica dell’amianto: l’incapsulamento e il confinamento.

Incapsulamento dell’amianto

Con l’incapsulamento le lastre di amianto vengono trattate con prodotti penetranti che inglobano le fibre di asbesto, formando una pellicola di protezione.

Confinamento dell’amianto

Il confinamento è una tecnica di bonifica che prevedere l’installazione di una barriera che tenga separate le lastre di eternit dal resto dell’edificio, in modo che le fibre volatili siano limitate esclusivamente all’interno del confinamento.

Lo smaltimento dell’amianto

La scelta più saggia, che ci sentiamo di consigliarvi, è quella di non limitarsi alla mera bonifica dell’amianto, ma di procedere direttamente allo smaltimento e alla definitiva risoluzione del problema.

Il procedimento è semplice: una volta incapsulato il materiale, si procede alla fase di smaltimento con la rimozione delle lastre e la bonifica di tutta la zona mediante aspiratori. Anche in questo caso, saranno i professionisti a occuparsi di tutto.

Il materiale sarà poi inviato su bancali contenitivi appositi verso una discarica autorizzata.

Costo e incentivi

É importante sottolineare che la legge non obbliga la rimozione dell’amianto, ma è caldamente consigliato farlo per evitare rischi per la salute vostra e delle persone che vi stanno accanto.

Il costo di smaltimento dell’amianto è stimato tra i 10 e i 20 euro al metro quadro, a seconda della dimensione del tetto e della logistica dell’operazione.

Nel 2023 sono ancora disponibili incentivi per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, per privati e aziende.

I privati che volessero bonificare l’amianto della loro abitazione potrebbero godere di detrazioni fiscali del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Per le aziende invece il contributo è del 65%, ma fino a un massimo di 130.000 euro.

Privati e aziende possono godere anche dell’Ecobonus al 65% per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione.